Descrizione
Nel nostro territorio di Granarolo, come ogni altra zona rurale, ci si può imbattere in manifestazioni di devozione popolare che prendono il nome di “edicole”.
Si tratta di una tradizione che affonda le radici negli usi degli antichi romani. Questi, infatti, erano soliti apporre le immagini dei Lari (divinità minori) alle mura degli edifici abitativi, per assicurarsi protezione. Una pratica analoga esisteva anche lungo le strade e in particolare presso gli incroci. Per proteggersi dai briganti e dai pericoli che si potevano presentare sulle strade nell’antichità, i romani erano soliti porre immagini dei Lares Compitales (protettori dei crocicchi) o della dea Artemide (detta appunto “Trivia” perché erano per lo più sue le immagini ai trivi). Già con l’imperatore Teodosio I si cominciò ad assistere alla sostituzione delle divinità pagane con simboli cristiani.
Nei secoli sono state erette ed edificate edicole non solo per invocare protezione su un luogo ma anche come ex voto, a commemorazione di vicende o semplicemente per devozione della committenza.
Il nome di “edicola” viene dal latino “ædicula”, quindi “tempietto”. Questo ci suggerisce non solo la funzione (contenere rappresentazioni di soggetti sacri) ma anche la sua forma: originariamente erano riproduzioni in piccolo di templi o delle loro facciate, a cornice delle immagini.
Anche le forme che queste edicole hanno assunto sono delle più varie. Nelle nostre zone rurali la più diffusa è il pilastro votivo: una piccola colonna con nicchia e sommità spiovente, ovviamente sormontata da una croce. La tipologia più diffusa, invece, in ambito urbano è la nicchia votiva, ricavata nelle pareti degli edifici, spesso presso gli ingressi o i muri che danno sulle strade.
Sicuramente già quando non abbiamo specifica documentazione sono presenti nel territorio queste manifestazioni di pietà e devozione. Sul viale della chiesa di Granarolo, per esempio, è attestato alla fine del Seicento la presenza di un pilastro di pietra con una rappresentazione della Beata Vergine che fu posta su questa colonnetta dal parroco di Granarolo don Giovanni Battista Torri “per divotione del popolo”; questa sorgeva dove nel 1933 fu eretto il pilastro con la Croce su via San Donato.
Purtroppo per l’importante testimonianza che questi elementi ci potrebbero dare della società e delle usanze di chi ci ha preceduto in questi luoghi, essi non sono mai stati oggetti di un censimento né in tempi recenti né in quelli passati. Resta dunque da esplorare il territorio e ricercare attentamente segni e testimonianze di queste manifestazioni di devozione.
La prima di queste è una curiosa presenza a Granarolo, in paese, sull’edificio di via San Donato 221 troviamo una nicchia contenete una formella in terracotta con l’immagine della Beata Vergine del Carmelo. È questa un unicum nel nostro territorio in quanto nicchia devozionale recante una immagine di una certa antichità (forse l’originale o comunque non sostituita in epoca recente). Sempre sulla stessa strada, all’altezza del civico 141, invece, una edicola votiva (con una B.V. di Lourdes) è stata costruita nel 2004 appena avanti il giardino dell’abitazione in ricordo di alcune persone, care ai proprietari dell’immobile.
Altra immagine nel pieno abitato del capoluogo è presso una casa all’incrocio tra via Tartarini e la più recente via Europa, dove un’edicola di metallo chiusa da vetri protegge una statuetta della Vergine Immacolata.
Sempre nella stessa frazione abbiamo alcune nicchie votive oggi vuote (come quella in via Ghiaradino, all’incrocio con la più recente via dell’Integrazione) o recentemente ripristinate di una immagine devozionale come l’edicola di villa Zarri (sempre sulla stessa via, con una formella della Sacra Famiglia).
A Viadagola, appena passato il confine con Granarolo, abbiamo una colonnetta con edicola chiaramente risalente al secolo scorso (oggi al suo interno è stata posizionata una piccola statuetta di origine commerciale della B.V. di Lourdes, per non lasciare la nicchia completamente vuota).
Fra le case del nucleo abitativo principale della frazione, presso il giardino del macero, vi è una graziosa edicola (senza dubbio la più bella del suo genere nel nostro territorio) fatta erigere dalla famiglia Grandi nell’anno 2001. Qui una elegante grata di gusto liberty protegge una formella ritraente una tenerissima Madonna dell’Uva, su modello di un’opera di Pierre Mignard. L’essere incorniciata da rose e gelsomini ben si sposa all’intento devozionale e sottolinea in modo particolare la cura che soprattutto un tempo si dava a elementi come questo.
Nei pressi località già detta “San Giorgio”, troviamo invece un’edicola la cui grata impedisce la visione dell’immagine che si conserva (all’apparenza questa è databile al secolo scorso, almeno per quanto riguarda l’ultimo intervento significativo a cui è stata sottoposta). Simile nelle considerazioni e nella tipologia è l’edicola che si trova nella zona più periferica di Viadagola, al confine con il territorio rurale di Lovoleto, all’incrocio tra le vie Viadagola e Savena Abbandonato. Alcuni la indicherebbero come dedicata alla Vergine “Stella del Mattino”, anche se la sola cosa che possiamo riportate con relativa certezza è che la statuetta che si intravede ha le sembianze di una Immacolata. Forse qualche maggiore informazione si potrebbe trovare sul fusto del pilastro, ma la vegetazione l’ha completamente avvolto.
Si noterà, visitando le edicole e nicchie qui citate come molte di queste versino purtroppo in uno stato di scarsa considerazione e dunque di incuria.
Questo non è assolutamente il caso della già citata edicola presso il macero né della colonna votiva presente all’incrocio tra via Viadagola e l’attuale SP3 “Trasversale di Pianura” (già via Ramello, poi via Marconi) su cui si staglia una statua della Vergine Maria. Questa immagine è tributaria della più recente manifestazione di pietà popolare del nostro territorio: per devozione, infatti, fu restaurata nel 2014. Invocata come “Madonna del Viandante” è posta in un importante crocevia a protezione di coloro che di lì passano. Qui deve esser stata eretta nella seconda metà del XIX secolo e un primo restauro fu fatto nell’anno 1968/69, quando contestualmente fu arretrata di 18-20 metri per non ostacolare la viabilità. Nel recente novembre 2014, per volontà della famiglia Galli, proprietaria del terreno, fu effettuato un grande restauro che ripristinò l’originario aspetto dell’immagine, pesantemente rovinata dall’incuria e da alcuni atti di sfregio. Fu aggiunto all’aspetto originario soltanto un elemento: al basamento, infatti, fu apposta la “preghiera del viandante”, a ricordare e perpetrare l’originaria devozione e titolazione dell’immagine. Oggi questa rappresentazione della Beata Vergine è meglio nota come “Immacolata di Cividale” (dal nome della borgata ove è situata).
Proseguendo l’esplorazione troviamo nelle campagne di Lovoleto, al principio della borgata Bolognino, sulla via omonima, una recente edicola (forse della seconda metà del secolo scorso) che vediamo semplice nelle forme e, per quanto sprovvista di croce sommitale, in discrete condizioni. La devozione a cui è intitolata è questa volta il Sacro Cuore di Maria, di cui conserva al suo interno un’immagine (piuttosto recente).
Piccolo accenno va dato anche alle due edicole che non sorgono propriamente sul nostro territorio ma essendo, come già detto in precedenza, questi pilastri spesso posti a protezione di crocicchi di una qualche importanza, ecco come appare evidente l’esser opportuno citare anche quegli elementi che sono sì propriamente in territorio di altri comuni ma che la devozione ha fatto sorgere su incroci con strade del nostro comune. Il primo è un pilastro appena dentro il confine comunale di Castenaso sull’incrocio tra via Foggiamorta e via Marana. L’altro sul limitare del comune di Bologna in località Frabazza all’incrocio tra la strada che ne porta il nome e la via Viadagola (nella frazione di Quarto Inferiore).
Infine, pur non rientrando propriamente nella categoria dei capitelli votivi o edicole, è necessario citare per completezza la presenza nel nostro territorio anche altre manifestazioni di devozione popolare che si possono assimilare alle già dette: si vedono murati in alcuni fabbricati antichi o case alcune formelle di terracotta con Madonne col Bambino o, alle volte, un santo. Un esempio significativo è il casolare che presenta murata una formella raffigurante San Nicola da Bari e indica l’originaria appartenenza dello stesso alla Pia Opera dei Poveri Vergognosi. Altri casi simili li abbiano in diversi edifici sulla via Roma o in uno sulla via San Donato.
Nella campagna di Viadagola, quasi ai confini con Lovoleto abbiamo alcuni casolari che ci testimoniano l’originaria presenza di immagini di devozione: sono infatti rimaste le nicchie come quella di pietra incastonata sopra il portone d’ingresso, con piccola mensola anteposta, oppure quelle ricavate in modo semplice nei pilastri del granaio, a destra e a sinistra dell’ingresso.
Un esempio di nicchia ancora “in utilizzo” ricavata da un pilastro, l’abbiamo nella frazione di Cadriano, dove esiste su uno dei due pilastri del cancello d’accesso di una tra le prime case entrando in paese da Bologna, sulla via principale (è qui esposta una B.V. Immacolata; la realizzazione è quantomeno precedente al 1998, essendo già indicata in una mappa come assimilata alle altre edicole presenti sul territorio).
Per concludere si può vedere come queste manifestazioni non sono solamente reliquie di un passato che non c’è più, ma testimonianze di un qualcosa che vive tutt’ora e che continua a manifestarsi nel tempo.
Testo a cura di Pietro Pandolfini
Indirizzo e punti di contatto
Nome | Descrizione |
---|---|
Comune | Granarolo dell'Emilia (Apre il link in una nuova scheda) |
Indirizzo | via Bolognino 34, Lovoleto - Granarolo |
Mappa
Indirizzo: Via Bolognino, 34, 40057 Granarolo dell'Emilia BO
Coordinate: 44°35'8,2''N 11°26'54,2''E
Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)
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